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Hai cambiato paese o stai per farlo? Questo articolo ha lo scopo di prepararti e aiutarti per vivere al meglio questo cambiamento. Kalervo Oberg è stato il primo antropologo a utilizzare l'espressione «shock culturale» per descrivere l'esperienza di stress e disorientamento vissuta dalla persona che si trova a dovere imparare a vivere in una nuova cultura. La maggior parte degli espatriati sono portati a vivere, nei primi mesi/anni, le tappe successive:

1) La luna di miele

Nei primi mesi sei spesso preso da uno slancio positivo suscitato dalla novità. Questo ti spinge a scoprire il nuovo paese, ad essere proattivo e ti permette di mettere tutto a posto per sistemarti al meglio. Le differenze culturali sono eccitanti e non sono vissute come fastidiose. Questa fase si verifica spesso all'inizio della vita da espatriato: tutto è nuovo, hai voglia di scoprire questo nuovo paese e sei affascinato da tutte le novità. Questa fase può durare giorni, settimane o mesi, a seconda dei casi.

2) La fase di crisi

Devi capire come funzionano le cose nel tuo nuovo paese e le differenze con il tuo paese d'origine possono farti infuriare. i può sentire la tristezza e la nostalgia di coloro/ciò che hai lasciato(i). È a questo punto che hai più probabilità di soffrire di depressione.

3) La fase di adeguamento e di adattamento:

Con il tempo ti fai degli amici, crei una routine tra lavoro e attività varie, capisci meglio come funzionano le cose nel tuo paese ospitante e accetti più facilmente le differenze culturali. In questa fase ti senti meglio. Ti senti sempre più a tuo agio con la lingua, i costumi e il modo di fare/essere di questo nuovo paese.

4) La fase di assimilazione, di accettazione

Diversi mesi o anni dopo il trasloco ti senti come a casa nel tuo nuovo paese. Ti sei affezionato a questo nuovo ambiente culturale e alle persone che ci hai incontrato. Quello che ti sembrava strano ora ti sembra normale, non sei necessariamente sempre d'accordo con il modo in cui funzionano le cose, ma hai trovato il modo di adattarti. Hai costruito il tuo stile di vita integrando elementi di entrambe le culture. Tutte le esperienze e gli incontri che hai fatto ti hanno cambiato. Hai sviluppato una mentalità aperta, una nuova visione del mondo, hai acquisito nuove abilità e hai scoperto risorse dentro di te che non sospettavi

Alcuni consigli per vivere meglio le tappe dello shock culturale:

Prima di andare via:

Riflettere su cosa ti spinge a partire: è per fuggire da una situazione problematica? È per seguire o raggiungere il tuo coniuge? È per vivere in un paese che ti piace molto? È per lavoro? Le ragioni possono essere molteplici. A seconda del motivo che ti spinge a partire potrai agire in diversi modi. Se stai scappando da qualcosa vale la pena parlarne con un professionista per essere sicuro che cambiare paese sia la vera soluzione al tuo problema. Se parti per seguire il tuo coniuge dovrai parlarne con lui, costruire un progetto comune e prendere coscienza che questa scelta ti appartiene comunque. La decisione non deve essere subita ma scelta. È essenziale che tu ti senta protagonista per evitare di incolpare il tuo coniuge quando incontrerai difficoltà una volta arrivati. Anche qui uno psicologo sarà in grado di aiutarti se necessario, offrendoti uno spazio per parlare, riflettere e aiutarti a costruire un progetto se decidi di partire.

Prepararti e preparare la tua famiglia. È importante creare un progetto comune insieme, con tutti i membri della tua famiglia. Anche i tuoi figli hanno bisogno di tempo per prepararsi ed è importante coinvolgerli nelle tue discussioni, ascoltare i loro sentimenti e tenere conto del loro punto di vista. Ognuno deve potersi sentire protagonista al proprio livello in questo nuovo progetto familiare.

Informati sulle fasi dello shock culturale: sapere cosa ti aspetta permette di ridurre lo stress e conoscere i potenziali problemi ti permette di trovare più facilmente delle soluzioni. Inoltre, essere a conoscenza di come ci si può sentire nelle diverse fasi ti permetterà di capire meglio le emozioni che stai vivendo.

informarsi sulla cultura del paese ospitante: leggere, fare domande sui forum legati all'espatrio, sui forum della città dove andrai, conoscere le usanze, ...

Impara la lingua del tuo paese ospitante

Informarsi e prepararsi a tutte le procedure amministrative

Quando arrivi sul posto:

Sii ottimista e vivi un giorno alla volta: è stato dimostrato che vivere il momento presente e avere pensieri positivi hanno un effetto positivo sul tuo morale.

Accetta la tua nuova cultura: anche se hai difficoltà su alcuni aspetti, non cercare di confrontarla con la tua cultura. Accettala come diversa e fai ciò che è in tuo potere per adattarti.

Supporto sociale: studi hanno dimostrato che avere amici su cui contare durante i periodi di stress può aiutarci a superare più facilmente queste difficoltà. Se ti sei appena trasferito all'estero, resta in contatto con i tuoi amici e familiari nel tuo paese d'origine per parlare di come ti senti. E piano piano prova a fare nuove conoscenze sul posto.

Incontrare altri francofoni o stranieri che sono appena arrivati attraverso le associazioni di accoglienza francesi, i gruppi per espatriati/Erasmus o i social network. Questo ti permetterà di vivere le stesse tappe negli stessi momenti, di condividere le vostre emozioni e di sostenervi a vicenda.

Incontrare altri stranieri che sono già lì da molto tempo ti permetterà invece di beneficiare della loro esperienza. Se si tratta di francofoni, ti permetterà anche di parlare la tua lingua e quindi di esprimerti più facilmente.

Incontrare anche persone locali attraverso il lavoro, il tempo libero, i gruppi di incontro (i social network sono molto utili per questo). Perché non continuare a praticare lo sport o l'attività che facevi a casa tua per condividere questi momenti con la gente del posto?

Se siete genitori potete incontrare altri genitori andando al parco, ttraverso le attività/feste dei bambini, andando alla ludoteca, unendovi ai gruppi per le mamme, ...

Mantieniti attivo: in particolare, quando ti senti nostalgico e depresso, non rimanere solo. Per gli espatriati che non lavorano o lavorano da casa può essere più difficile avere contatti sociali. Quindi esci di casa appena puoi, fai sport, volontariato o qualche attività artistica, iscriviti ad un corso, usa i numerosi gruppi di Facebook, meet up ,… per incontrare nuove persone.

Impara la lingua: più conoscerai la lingua, più facile sarà incontrare persone e apprezzare le conversazioni che avrai con i tuoi nuovi amici/colleghi. Ascolta la TV nella lingua del paese ospitante, leggi, prendi lezioni, partecipa a gruppi di conversazione, ecc.

Sii paziente e congratulati con te stesso per tutti i tuoi progressi: imparare una lingua, fare amicizia, sentirsi a casa, ricostruire una nuova vita non avviene dall'oggi al domani. Quindi, resisti e congratulati con te stesso per tutti i tuoi piccoli progressi. Prendi il tempo di notare e festeggiare tutti i piccoli obiettivi che hai raggiunti.

Prevedere spazi di parola e di riflessione: con il vostro coniuge, i vostri figli ma anche con voi stessi. Questo permetterà a tutti di esprimere ciò che va/non va, ciò che sentono, ciò che vorrebbero cambiare, come vedono il futuro, ... Ciò consentirà di regolare il tiro se necessario o di continuare sulla stessa strada se tutti si sentono bene.

Se ne senti il bisogno, contatta un professionista: non tutti reagiscono allo stesso modo ai cambiamenti e alle separazioni. Se ti senti particolarmente ansioso, solo, stressato, depresso, non esitare a contattare uno psicologo per poterne parlare.

Bibliografia: Goutain G., Russell A., Conjoint expatrié: réussissez votre séjour à l’étranger, l’Harmattan, 2011.

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